Il Prof. Marco Leonardi spiega il Jobs Act al PD San Francisco-Berkeley-Silicon Valley

leonardiIl 25 gennaio, il circolo PD di San Francisco-Berkeley-Silicon Valley ha organizzato un incontro col Prof. Marco Leonardi, consulente economico del Partito Democratico che ha lavorato a Palazzo Chigi sulla stesura del Jobs Act. Marco Leonardi e’ Professore di Economia del Lavoro all’università Statale di Milano, e spesso trascorre periodi come Visiting Professor all’università della California a Berkeley; come circolo PD di San Francisco e Berkeley siamo ben felici di invitarlo ogni qual volta che ci e’ possibile. Marco Leonardi e’ anche segretario del circolo PD Aldo Aniasi Milano-Centro.

Il Prof. Leonardi ha visitato molte realtà italiane, raccontando le novità del Jobs Act a Confindustria, a varie associazioni di categoria e ai circoli PD. La discussione a San Francisco e’ stata pero’ un po’ diversa dai suoi incontri italiani, spesso incentrati su questioni tecniche.

Su questo sito, il PD USA ha già trattato il tema del Jobs Act in maniera esauriente. All’incontro del PD San Francisco più che dei dettagli tecnici, e’ stato interessante discutere quali sono sono le implicazioni politiche. In particolare, la riforma dell’articolo 18 e il conseguente regime per i licenziamenti sono stati il focus del nostro incontro.

leonardi2Durante l’incontro, il Prof. Leonardi ci ha spiegato come varia l’indennità che il lavoratore può ricevere in caso di licenziamento e nel caso trovi ingiusta la decisione del datore di lavoro. Il grafico mostra il variare dell’indennità ricevuta in caso di licenziamento per motivi economici. Il valore dell’indennità (in mensilità, sull’asse verticale) varia in funzione della durata dell’impiego (in anni, sull’asse orizzontale). Nel caso di licenziamento ingiustificato, il lavoratore può fare ricorso e sperare di recuperare un ammontare il cui massimo e’ previsto per legge e indicato dalla linea rossa nella figura. La legge cerca pero’ di evitare un frequente ricorso al giudice e offre al lavoratore la possibilità di negoziare con l’azienda un risarcimento del valore massimo indicato dalla linea blu. Per incentivare questo meccanismo il risarcimento attraverso la conciliazione e’ ricevuto dal lavoratore esentasse, rispetto al risarcimento stabilito dal giudice su cui invece il lavoratore dovrà pagare le tasse. Per i licenziamenti economici non si prevede altro beneficio che l’indennita’ e quindi non e’ più possibile il reintegro sul posto di lavoro.

Le stesse regole si applicano per i licenziamenti disciplinari con una significativa eccezione: il licenziamento disciplinare può essere infatti impugnato con possibilità di reintegro. Il reintegro può essere pero’ concesso solo se si prova l’insussistenza del fatto che ha portato al licenziamento. Il fatto che il giudice possa solo decretare sulla sussistenza o meno del fatto, ma non sulla sua gravita’ o meno, e’ una novità importante. Come spiegato nell’incontro, prima infatti anche se il lavoratore aveva, ad esempio, commesso un furto, il giudice poteva decretare il reintegro del lavoratore se giudicava il furto essere di piccola proporzione o in qualche modo giustificabile. Numerosi sono i casi in passato per cui lavoratori, pur avendo commesso un furto sono stati reintegrati a seguito di sentenze a loro favore, basate sul loro successivo ravvedimento o sulla non gravita’ del danno.

Infine, in tema di licenziamenti, nulla cambia, ovviamente, per i licenziamenti di carattere discriminatorio i quali possono sempre essere impugnati con possibilità di reintegro del lavoratore.

Marco Leonardi non si aspettava di incontrare interessati al Jobs Act a San Francisco: ‘Mi ha fatto molto piacere partecipare a un incontro sul Jobs Act a San Francisco è sempre un grande piacere trovare tanti italiani che lavorano all’estero e che mostrano interesse per la loro madre patria, il che non è scontato; e i ragazzi e le ragazze che ho incontrato a San Francisco erano tutti molto interessati alla sorte dell’Italia’.

La riforma rappresenta senz’altro un cambiamento forte e la speranza e’ che nel tempo possa eliminare la disparità tra posto fisso e lavoro precario, dando un orizzonte più stabile ai giovani. I reali effetti di questa riforma potranno pero’ essere valutati solo nel lungo periodo.
A detta dei partecipanti, questo incontro e’ stato molto utile, perché, proprio per la sua complessità, la riforma ha bisogno di essere spiegata nei dettagli. Troppo spesso un’informazione superficiale rischia di dare un carattere negativo a questa riforma, senza mai mettere in luce gli aspetti di grande disuguaglianza e ingiustizia (come nel caso del reintegro dopo furto) che esistevano nel sistema di lavoro pre-Jobs Act.
Qualcuno all’incontro ha anche azzardato una domanda provocatoria, ‘ma se la stessa riforma l’avesse fatta Berlusconi?’ la risposta di alcuni presenti? ‘Forse ci sarebbe stata la rivoluzione’…

Seguite il circolo PD San Francisco-Berkeley-Silicon Valley su facebook: https://www.facebook.com/PDSanFrancisco

like-us-on-facebook-button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *